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E quanto ci manca.
Sarà l’energia, il sorriso limpido, il suo “bischerate”. Forse l’ardire di definire Sanremo “una barba” al contrario del Commissario Rex o di vivere 90 anni – felicemente – accanto a un uomo con il quale litigava sempre. E che descriveva come il suo esatto opposto: “un extraterrestre”.

Margherita Hack, che si è spenta il 29 giugno 2013 a 91 anni, parlava di stelle esibendosi in ciabatte, scriveva testi universitari e libri per bambini, negava la presenza di Dio ed esaltava l’etica dell’uomo, rinunciando fin da piccola a mangiare carne per amore degli animali. All’università era stata campionessa nei Littoriali di salto in alto e in lungo. Dopo una vittoria prestò il giuramento fascista, dedicando anni dopo parole di elogio ad alcune iniziative sociali del regime. Dopo il ’38 però corse il rischio di perdere l’anno, quando scoprì senza restare in silenzio che la sua professoressa di scienze era stata internata, e in politica fu sempre, con convinzione, di sinistra. In astronomia si è dedicata soprattutto alle stelle bizzarre: quelle che non si comportano come ti aspetteresti. Per quattro volte è stata eletta in liste atee o di estrema sinistra alle comunali, regionali e politiche solo per dimettersi alla prima seduta. Perché la scienza è meglio della politica, spiegava.
Mettendo insieme gli ingredienti più disparati nel suo calderone alla Maga Magò, Margherita Hack ha forgiato un personaggio unico, impossibile da rimpiazzare. L’alchimia della sua simpatia e dei giudizi affilati in dialetto toscano riempie ancora le piazze, dopo cinque anni. Lo dimostra Trieste, la sua città adottiva (era nata a Firenze il 12 giugno 1922), che le dedica venti giorni di iniziative nella kermesse “Ricordando Margherita”.
Con questo articolo La Repubblica  ricorda la nostra illustre concittadina.
Noi dell’Auser la ricordiamo oggi come una nostra grande amica tante volte presente alle nostre iniziative alle quali si univa con entusiasmo e con queste sue parole:
“diventare volontari  dell’auser  per dare affetto e solidarietà agli  anziani, ai disabili, alle fasce più deboli della società per vincere l’indifferenza e l’egoismo”