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Da diversi giorni in molti in tutta Italia hanno iniziato a indossare mascherine, chirurgiche o dotate di filtro, per provare a isolarsi dal nuovo Coronavirus.

Sul tema delle mascherine  regna molta confusione (anche perché non passa giorno che non vi siano cambi di opinioni anche tra gli esperti) sia per quanto riguarda i contesti in cui è meglio utilizzarle, sia per quanto riguarda la loro efficacia.

Infatti, se l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se si sospetta di aver contratto il Coronavirus, e in presenza di sintomi quali tosse o starnuti, negli ultimi giorni molti medici e alcune autorità come le Regioni Lombardia e Veneto, invece, raccomandano di indossarle a prescindere, e le inseriscono nella profilassi raccomandata per la prevenzione del contagio.

Come stanno le cose? Cerchiamo, per quello che possiamo, di fare un po’ di chiarezza, anche con l’aiuto di materiale messo a disposizione dall’Associazione Altroconsumo.

COSA DICONO GLI ESPERTI

Finora la gran parte degli esperti ha sostenuto che la mascherina, insieme alle altre misure di protezione, deve essere utilizzata esclusivamente in contesti in cui c’è un’elevata circolazione del virus, in cui si presume che molti di noi siano infetti. Le mascherine non a caso nascono come dispositivo di protezione individuale in contesto sanitario, dove sono utili quando indossate dai pazienti portatori di un infezione e dagli operatori che si occupano delle loro cure. In questo caso, infatti, non si possono mantenere le distanze necessarie tra chi è infetto e chi non lo è: il medico e l’operatore devono occuparsi del malato, starci a stretto contatto, avvicinarsi alla sua bocca per poterlo visitare o per altre procedure. Tutte operazioni in cui il rischio che le goccioline di saliva cariche di virus possano arrivare alle vie respiratorie del curante è molto elevato. La mascherina fa quindi da barriera fisica tra il paziente e il medico/infermiere.

Allargando il discorso alla popolazione generale, il loro utilizzo viene quindi sempre consigliato a chi si prende cura di un malato infetto, anche in un contesto familiare.

In tutti gli altri casi, l’uso della mascherina sarebbe superfluo se non dannoso, perché il suo uso potrebbe generare un errato senso di sicurezza che può fare abbassare l’attenzione a non venire a contatto con gli altri, rispettando la distanza di sicurezza di almeno 1 metro.

Negli ultimi giorni però cresce anche, tra gli esperti, il fronte di quelli che sottolineano l’opportunità che le mascherine – in particolare quelle chirurgiche (vedi dopo) –  siano utilizzate fuori dalla propria abitazione da tutta la popolazione, perché, come adesso abbiamo appreso, c’è una quota elevata di positivi che è asintomatica e quindi può contagiare inconsapevolmente gli altri: ciò non avverrebbe se, per primo lui, usasse la mascherina.

Ovviamente questo consiglio cozza, in questo momento, con l’impossibilità di fatto per il comune cittadino di trovare le mascherine da acquistare attraverso i comuni canali di vendita (farmacie, supermercati, e-commerce).

Attenzione, però: è bene ricordare che un buon livello di protezione si ha solo quando si adottano l’insieme delle misure, uscendo solo se indispensabile, mantenendo la distanza di almeno un metro tra le persone e mantenendo una buona e costante igiene delle mani.

ATTENZIONE A COME LA SI USA PER NON FARE PEGGIO

Se si decide di usare una mascherina è bene sapere che non tutte proteggono allo stesso modo; che bisogna indossarla e smaltirla nel modo corretto per non rischiare di fare peggio; che non bisogna per questo tralasciare la regola aurea della distanza tra le persone: «Le mascherine non possono proteggere dal nuovo coronavirus, quando sono usate da sole», ha fatto sapere  l’Organizzazione mondiale della sanità.

Infine, se non viene indossata e usata correttamente, la mascherina può essere a sua volta essere un veicolo di trasmissione del virus, in particolare se ci si continua a toccare il volto con le mani per sistemarla o la si riutilizza più volte.

COME INDOSSARE IN MANIERA CORRETTA UNA MASCHERINA

Ecco come bisogna fare: prima di indossarla, bisogna lavarsi le mani con acqua e sapone o strofinarle con una soluzione alcolica. Poi bisogna indossarla prendendola dall’elastico, evitando di toccarla. Deve coprire naso e bocca. Quando diventa umida, va sostituita con una nuova e non riutilizzata. Per toglierla vale la stessa regola: prendetela dall’elastico ripiegandola su se stessa ed evitando di toccare la parte anteriore con le mani. Una volta buttata (nell’indifferenziata), è necessario lavarsi nuovamente le mani.

I DIVERSI TIPI DI MASCHERINA

Veniamo all’ultimo capitolo, quello dell’efficacia. Non tutte le mascherine, infatti proteggono allo stesso modo. Ci sono diversi tipi di mascherine, che garantiscono vari gradi di protezione.

Le semplici mascherine utilizzate in alcuni settori a scopo igienico, come nell’industria alimentare o nella ristorazione, non sono pensate per proteggere le vie respiratorie di chi le indossa. Non c’è quindi garanzia di protezione da infezioni.

Le mascherine chirurgiche invece sono dispositivi di protezione individuale pensati proprio per ridurre i rischi di infezione tra i sanitari. Ce ne sono di diversi tipi, con grado crescente di protezione a seconda del numero di strati filtranti. Sono utili perché proteggono da schizzi e secrezioni grossolane, ma non è detto proteggano dall’aerosol infetto di una persona contagiata. Devono poi essere sostituite dopo qualche ora perché inumidendosi diventano meno efficaci.

Infine, ci sono poi delle mascherine dotate di filtri, chiamate respiratori con filtranti facciali, e sono l’unico dispositivo in grado di dare una certa protezione anche dai virus. Le FFP2 e FFP3  hanno un’efficacia filtrante rispettivamente del 92% e del 98% e sono le più indicate per la protezione da virus. L’inconveniente è che dopo qualche ora il filtro si esaurisce e devono essere sostituite. Queste maschere però vanno utilizzate esclusivamente da personale sanitario per proteggersi da soggetti infetti, anche perché se indossate da un soggetto positivo, paradossalmente il virus verrebbe più facilmente veicolato.

Infine una precisazione: proteggersi con la sciarpa o con mascherine fai da te di tessuto o di altro materiale (come la carta forno, ad esempio) non garantisce adeguata protezione e soprattutto può dare un falso senso di sicurezza che può farci allentare la guardia, per esempio, sulla distanza da mantenere.